Ricordo che i principi attivi per i tappeti erbosi non sono molti, e sono:
Propiconazole, Propamobarb, Ipodrione, Plocloraz, Fonofos, Carbaril, Benalaxil, Metalaxil.
Una raccomandazione doverosa e che si presti molta attenzione nell’uso dei suddetti principi attivi, prestare attenzione alle dosi per evitare sovradosaggi che possono essere fitotossici, non ripetere i trattamenti troppo ravvicinati, trattare in pieno sole, quando fa molto caldo ecc.
Cercare di non usare stessi principi attivi (per esempio i fungicidi IBS) più volte per non incorrere in fenomeni di resistenza da parte del fungo, creando così ceppi sempre più virulenti e difficili da combattere; Intervenire solo se necessario e sopratutto dopo aver sentito il parere di un tecnico esperto del settore.
Necrosi fogliare (Pythium)
I Pythium possono attaccare sia la parte aerea che il colletto e le radici.
Quando nell’agrostide e la parte aerea a essere colpita la pianta si presenta clorotica con ingiallimenti che in altre specie possono essere bruni; quando sono colpite le radici le piante hanno uno sviluppo stentato dando l’impressione di un prato rado e clorotico.
Dopo i primi sintomi di clorosi diffuse, rapidamente il prato infettato da Pythium si presenta con grandi chiazze pelate che spesso coincidono con aree umide.
Se l’infezione è forte purtroppo non bastano più le pratiche colturali ma bisogna ricorrere alla lotta chimica. I prodotti da usare sono Benalaxil, Metalaxil, oppure Propamocarb, si deve tenere presente che bisogna alternare i vari prodotti per evitare fenomeni di resistenza di cui il Pythium è capace.
Se si devono fare impianti su terreni a rischio si dovrà disinfettare per evitare pericoli di contagio.
Dollar spot (Sclerotinia)
È la malattia più comune nei prati di graminacee e specialmente in quelli sfalciati più frequentemente.
I sintomi iniziano con ingiallimenti che via via necrotizzano, originando le caratteristiche zone circolari anche di forma irregolare e di colore bruno scuro; piano piano che l’infezione avanza le aree colpite confluiscono, sino a formare chiazze irregolari. Nei tappeti dove i tagli sono più frequenti la malattia causa decolorazioni sino a che le lamine fogliari assumono un colore biancastro.
I fattori predisponenti la malattia sono: eccessi di umidità relativa specialmente nelle ore fresche della giornata, temperature di 18-25 gradi, carenza o eccesso di azoto, annaffiature eccessive, tagli frequenti e troppo bassi, ristagni o pozze d’acqua, presenza di feltro, per questo motivo il prato almeno una volta l’anno va arieggiato con l’apposito arieggiatore, rugiade o bagnature fogliari frequenti (non annaffiare alla sera per evitare il persistere del velo d’acqua). Per cercare di limitare il più possibile questa micopatia, si dovranno eseguire pratiche agronomiche più idonee e nei casi gravissimi si userà il Propiconazole (ammesso per i tappeti erbosi) impiegandolo a seconda del bisogno.
Mal del piede (Gaeumannomices)
I sintomi si presentano alla primavera con cerchi larghi sino a 80 cm e più di erba morta di un colore giallo-brunastro contornati da erba decolorata; in questi cerchi normalmente si insediano erbe resistenti alle malattia come la Poa o la Festuca o altre erbe non espressamente attinenti.
Questo particolare succede se il tappeto è formato da sola Agrostis, questa viene piano piano soffocata, se invece è in miscuglio con Poa e Festuca quest’ultime prenderanno decisamente il sopravvento.
La predisposizione a questa malattia è un pH basico, umidità eccessiva, ristagni d’acqua, feltro, clima mite, carenza di azoto. In sintesi per controllare questa malattia si dovrà preparare una buona struttura del terreno, con un pH 6-7, una buona preparazione del letto di semina dove non ci siano ristagni d’acqua.
Si sconsiglia di usare prodotti chimici che comunque darebbero scarsi risultati.
Macchia necrotica anulare (Leptosphaeria korrae)
Sulle piante la sintomatologia si presenta con una colorazione rosso-bruno che nei casi gravi è decisamente gialla, nei tessuti si notano depressioni a forma di anello.
I tappeti colpiti presentano cerchi più o meno regolari, grandi da 5 a 30 cm. di erba morta.
Il patogeno è favorito da temperature di 16°-33°C, da un eccesso di azoto, dalla presenza di feltro, da tagli troppo bassi e da un pH compreso tra 6,5-7,5.
Le essenze più sensibili sono Poa pratensis, P. annua, P. trivialis e Agrostis. La lotta chimica è praticamente inesistente per la scarsa efficacia del Propiconazolo l’unico prodotto registrato per i prati.