Rammendare un tessuto significa in qualche modo ricrearne la trama: quindi il rammendo dovrebbe avvicinarsi il piú possibile alla sua struttura originale. Fatto al meglio, dovrebbe risultare quasi invisibile. Lavorare con una buona luce, usare un ago da rammendo della giu- sta misura e lo stesso filato della stoffa, prendendo i fili dall’orlo, se passibile, altrimenti un filo di lana o di cotone il piú possibile uguale all’originale. Usare aghi lunghi se i buchi nella stoffa sono larghi.
Risulta essere inoltre necessario ricordare due cose importanti
-È piú facile rammendare un buco se si tiene il tessuto ben piatto e teso su un uovo da rammendo.
-Il rammendo deve essere piú largo del buco, in modo che i punti siano ancorati sul tessuto integro e resistente. Non dare una forma quadrata al rammendo, perché tutta la tensione agirebbe soltanto su pochi fili.
Iniziare circondando il buco con una filza a circa 2,5 cm dai margini per rafforzarne i bordi frastagliati. Ora far passare il filo di cotone o di lana da una parte all’altra lungo linee parallele il piú possibile ravvicinate. Lasciare un piccolo anello di filo alla fine di ciascuna “passata” per tener conto del restringimento. Tessere fitto, entrando e uscendo a passanastro tra le file orizzontali, creando una trama verticale. Se il buco è molto largo, porre una toppa sotto e cucirla insieme.
UN PICCOLO TRUCCO. Per ottenere un buon risultato è meglio far restringere la lana da rammendo prima dell’uso. Tenerla sospesa su una fonte di vapore (per esempio l’acqua che esce da un bollitore) per 10 minuti circa.
Per riparare uno strappo in una camicia o in una gonna, per esempio, imbastire un pezzo di carta sotto lo strappo o incollare sul rovescio un pezzetto di tela termoadesiva in modo da tenere uniti i margini.
Cucire lo strappo con piccoli punti diagonali, usando filo in tinta. Infilare l’ago nella fenditura, attraverso la carta, e farlo uscire su un lato dello strappo, attraverso carta e stoffa. Voltare l’ago, infilarlo di nuovo nella fenditura poi sotto la stoffa e uscire sull’altro lato. Continuare così per tutta la lunghezza dello strappo. Togliere la carta.
Riparazioni termoadesive
Un altro metodo per riparare uno strappo è l’uso di una fettuccia biadesiva o di una toppa termoadesiva.
Se la stoffa è leggera, probabilmente si può recuperarne un pezzo uguale tagliandolo dal margine di un orlo. Sistemarlo dietro lo strappo, inserendo la fettuccia biadesiva tra i due strati e premendo col ferro caldo su un panno umido.
Per stoffe piú pesanti, come la tela jeans, comprare le toppe termoadesive e stirarle sul rovescio dello strappo, controllando che i margini dello strappo stesso siano accostati. Si può anche fare in modo che la toppa diventi una decorazione: in tal caso, la si applica sul diritto.
Riparazione di una cucitura
Se la stoffa si è logorata lungo una cucitura, disfare la cucitura e unire i margini come spiegato sopra.
Rifare la cucitura, a macchina o a mano, con punti piccoli; oltrepassare la zona dello strappo a ciascuna estremità.